come caricare il cellulare senza caricabatterie
La batteria del tuo cellulare è scarica e non hai la possibilità di ricaricarlo collegandolo al suo caricabatteria da muro?
Ti capisco! Con l’uso intenso che si fa del cellulare ai giorni d’oggi, spesso la carica della batteria non arriva a coprire un’intera giornata:
ciò significa che quando non sei in casa o in ufficio, rischi di restare “a piedi” e di veder spegnere il tuo smartphone senza poter porre un rimedio alla situazione.
Anche se in alcuni luoghi, come ad esempio negli aeroporti o in alcuni locali, hai la possibilità di utilizzare le prese messe a disposizione da questi ultimi, nella maggior parte dei casi, quando sei fuori casa, hai bisogno di trovare delle soluzioni più pratiche, da usare in completa autonomia.
A tal proposito, in questa mia guida, ti illustrerò come caricare il cellulare senza caricabatteria attraverso alcuni dispositivi che permettono ripristinare la carica dello smartphone quando non si è in casa o in ufficio e non ci sono prese disponibili.
Sei impaziente di scoprire a cosa che mi riferisco e di leggere i consigli che ho preparato per te in questo tutorial?
Se le cose stanno così, non perdiamo altro tempo:
siediti bello comodo e dedicami qualche minuto per leggere con attenzione i suggerimenti che troverai nei prossimi paragrafi.
Sei pronto?
Allora iniziamo subito! Ti auguro una buona lettura!
Indice
- Power Bank
- Cover con batteria
- Caricatore wireless
- Caricatore auto
- Caricatore a celle solari
- Cavo OTG
- Caricatore a dinamo
Power Bank
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Il primo consiglio che posso darti per caricare il cellulare senza caricabatterie è quello di utilizzare un Power Bank.
Questi apparecchi permettono di ricaricare cellulari, tablet e qualsiasi altro dispositivo portatile in mobilità. Al loro interno sono presenti delle batterie che tengono la carica e poi la trasmettono ai dispositivi che vengono connessi ad essi, tramite le porte USB di cui sono dotati.
In generale, la dimensione di un Power Bank è simile a quella di uno smartphone, ma può anche essere più piccolo o più grande.
Dato che al suo interno ci sono delle batterie, più le sue dimensioni sono grandi, maggiore è la carica che può contenere (e maggiore è anche il suo peso).
Detto ciò, un Power Bank può essere comodamente trasportato all’interno della propria borsa o in tasca.
Il mercato dei Power Bank è molto vasto e puoi avere l’imbarazzo della scelta sui tantissimi modelli a disposizione.
Quello che ti consiglio di fare è, nel caso di acquisti online, di leggere le recensioni lasciate dagli altri utenti, per renderti conto se il dispositivo può essere di buona qualità.
Oltre a questo, ti consiglio di verificare anche altre caratteristiche tecniche, che possono orientarti su una scelta più accurata del Power Bank.
Innanzitutto, verifica la sua capacità di carica, che viene espressa in milliampereora (mAh).
Puoi leggere benissimo questo valore sulla confezione o sulla descrizione del prodotto, nel caso di acquisto online.
A questo punto, verifica la capacità della batteria dello smartphone consultando il manuale d’istruzioni o la sua scheda tecnica sul sito Web del produttore.
La capacità del Power Bank deve essere sicuramente uguale o superiore a quella della batteria dello smartphone, così da essere sicuro di poter effettuare almeno una carica completa.
Se la capacità è maggiore, vedi ad esempio i Power Bank con capacità da 20000 mAh, potrai erogare più cariche dall’apparecchio prima di doverlo ricaricare.
Un altro parametro fondamentale è l’intensità di corrente, misurata in ampere (A), che influisce sui tempi di ricarica dei dispositivi.
Di norma, una porta USB 2.0 ha non amperaggio di 500 mA, mentre quella USB 3.0 di 900 mA.
Nel caso di ricarica veloce (la tecnologia QuickCharge di Qualcomm, giusto per farti un esempio, possono arrivare anche a 4.6 A.
ovviamente, per sfruttare queste intensità è necessario che anche il dispositivo ricevente supporti questi amperaggi.
Oltre a questo, considera il valore di tensione (espresso in Volt) del Power Bank per la ricarica di un qualsiasi dispositivo, che in generale è sui 5V. Se prendi in mano il caricabatteria in dotazioni e verifichi i valori di tensione e intensità di corrente e li moltiplichi tra loro, otterrai un valore che determina la potenza elettrica (si esprime in Watt).
Se, applicando lo stesso procedimento, il valore di potenza di un Power Bank è uguale o prossimo per qualche decimale a quello del caricabatteria ufficiale, allora il problema non sussiste e puoi procedere tranquillamente con l’acquisto.
Non deve però mai essere superiore, per evitare di danneggiare la batteria.
Prendi però in considerazione che il valore di intensità di corrente indicato nei Power Bank non rispecchia effettivamente quello che verrà generato collegando lo smartphone perché, grazie ai chip installati, si bilancerà secondo quello di cui ha necessità il dispositivo.
Infine, verifica le porte di output del Power Bank, che devono essere compatibili con lo smartphone da te in possesso.
Puoi trovare infatti le comuni porte USB A (in formato 2.0 o 3.x) oppure quelle Type-C, compatibili con gli smartphone di ultima generazione.
Se sei interessato a questo prodotto, ti consiglio di dare uno sguardo a quelli che puoi trovare qui di seguito oppure consultare la mia guida dedicata all’argomento.
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Cover con batteria
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Simili ai Power Bank sono le cover con batteria.
Questi prodotti non sono altro che delle cover adatte a specifici modelli di smartphone con all’interno una batteria che permette di ricaricare questi ultimi.
Le cover in questione, integrando una batteria, tendono ad aumentare peso e dimensioni del telefono quando applicate.
Solitamente, le caratteristiche tecniche di questi prodotti sono trascurabili, in quanto tarati per specifici modelli di smartphone.
L’unico parametro che puoi valutare è la capienza della batteria (espressa in mAh), che indica il numero di eventuali cicli di ricarica che si possono effettuare sullo smartphone.
Alcune cover, poi, hanno delle caratteristiche progettuali che possono assorbire meglio gli urti in caso di caduta.
Ti consiglio, a tal proposito, leggere bene le specifiche tecniche del prodotto, verificando i materiali con cui è stato costruito e, soprattutto, di valutare le recensioni di altri acquirenti, in caso di acquisto online.
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Caricatore wireless
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Un’altra soluzione che potrebbe fare al caso tuo è quella di utilizzare un caricatore wireless, al posto del classico caricabatteria.
Questo genere di soluzione non è però applicabile a tutti gli smartphone, in quanto la ricarica wireless dev’essere da esso supportata. Alcuni smartphone, come Samsung S9 oppure iPhone X, supportano questa tecnologia ed è possibile utilizzare questo genere di apparecchi per eseguire la carica della batteria.
Il funzionamento della carica wireless si basa sul principio di induzione elettromagnetica e di risonanza elettrica.
Detto con parole semplici, viene generato un campo elettromagnetico tramite un circuito risonante generato da bobine presenti sulle due superfici (quella del caricabatteria e quella posteriore dello smartphone) molto vicine fra di esse, che permette il trasferimento di energia da una parte all’altra.
Per eseguire quest’operazione, il caricatore invia prima un segnale allo smartphone, per identificare la compatibilità, e poi riceve le informazioni sull’output di energia da erogare.
Puoi trovare maggiori informazioni al riguardo nel mio tutorial dedicato.
Detto ciò, in base al dispositivo da te in possesso, puoi acquistare il caricatore wireless direttamente dal sito del produttore oppure scegliere quelli compatibili.
In quest’ultimo caso, devi verificare che ci sia la compatibilità con lo standard Qi del consorzio WPC, che viene ormai utilizzato da quasi tutti i produttori di dispositivi che sfruttano la tecnologia di ricarica wireless.
Questo standard è fondamentale affinché non ci sia alcun rischio di danneggiamenti al dispositivo, mantenendo tutte quelle norme di sicurezza che possono preservare l’integrità del device e di tutto ciò che si trova attorno ad esso (incluse le persone).
In genere, i caricatori wireless sono muniti di un cavo USB da collegare a una fonte di energia che, nel caso di una persona che si trova in mobilità, può essere un computer portatile, un Power Bank ( di cui ti ho parlato nel paragrafo precedente) o qualsiasi altra fonte che possa erogare energia tramite una porta USB.
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Esistono, poi, delle soluzioni all-in-one grazie alle quali è possibile sfruttare la tecnologia di ricarica wireless direttamente su una batteria portatile.
Questo è il caso di alcune tipologie di Power Bank, che sono muniti di ricarica wireless che supportano lo standard Qi.
Il tuo smartphone non supporta la ricarica wireless?
Puoi verificare se esiste una cover con ricaricare wireless integrata.
Questo genere di cover possiede al suo interno la tecnologia necessaria per ricevere la carica da un caricatore wireless per ricaricare la batteria.
Ad esempio, per gli iPhone 7 ci sono delle cover che si collegano alla porta Lightning in modo da supportare questa tecnologia non prevista di fabbrica.
Caricatore da auto
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Se viaggi spesso in auto e usi alcune funzionalità dello smartphone, come il navigatore satellitare, hai la necessità di tenerlo in ricarica per evitare che la batteria si scarichi velocemente.
A tal proposito, puoi adottare alcune soluzioni che prevedono l’utilizzo di un accendisigari con porte USB da 12V.
In commercio ne esistono davvero tanti e la tua scelta deve ricadere sulla valutazione di due parametri fondamentali:
la tensione e l’intensità.
Ti ho già spiegato nel paragrafo relativo ai Power Bank come verificare questi due valori.
Ricordati, quindi, che la potenza del caricatore da auto dev’essere adeguata a quella necessaria per lo smartphone.
Anche in questo caso, per quanto riguarda l’intensità di corrente (espressa in Ampere), viene anche questa gestita dallo smartphone e dallo stesso caricabatteria.
È naturale che se il cellulare supporta, ad esempio, la Quick Charge 2.0 a 3A, anche il caricatore da auto deve possedere la medesima tecnologia per erogare l’amperaggio richiesto.
Se questo requisito non viene soddisfatto, i tempi di ricarica si allungano.
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Caricatore a celle solari
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Un’altra soluzione interessante, che può fare al caso tuo, è quella di utilizzare delle batterie a celle solari.
Esistono, infatti, dei caricatori che rientrano nella categoria dei Power Bank e possiedono dei piccoli pannelli solari che permettono di mantenere quasi illimitata la carica delle loro batterie, se esposti alla luce diretta del sole.
Il loro funzionamento si basa sullo sfruttare l’elettricità generata dall’effetto fotovoltaico.
La cella fotovoltaica è composta da un semiconduttore, come ad esempio il silicio, i cui elettroni si “eccitano” al contatto con la luce solare diretta:
questo processo genera l’elettricità, che poi viene conservata nella batterie.
Può essere un oggetto molto pratico, ad esempio in caso di escursioni, in quanto è possibile posizionare i pannelli di cui è costituito sullo zaino, permettendo la ricarica della sua batteria.
Purtroppo però le caratteristiche elettriche delle celle fotovoltaiche dipendono molto dalla quantità e dall’intensità di luce a cui sono esposti.
Per tale ragione, la batteria di cui sono in possesso, a parità di tempo, può avere una percentuale di carica differente.
Cavo OTG
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Tra i metodi sopra indicati, magari non hai pensato a una soluzione abbastanza semplice:
collegare lo smartphone alla porta USB di un altro dispositivo.
Solitamente, basta collegare un cellulare a un computer tramite cavo USB per far partire la carica della batteria.
Se non hai a disposizione un computer, puoi utilizzare un cavo OTG per collegare due dispositivi portatili, come ad esempio uno smartphone a un altro smartphone oppure uno smartphone a un tablet.
Così facendo, il cellulare attingerà dalla batteria dell’altro dispositivo per ricaricarsi.
Questo cavo OTG è formato da un’estremità “maschio”, per collegarlo a un dispositivo, e dell’altra “femmina”, per ricevere il cavo USB al quale si collega l’altro device.
Per eseguire quest’operazione, collega il cavo OTG al dispositivo portatile da cui vuoi prelevare la carica della batteria.
Successivamente, ti basta collegare lo smartphone al cavo OTG tramite quello USB di cui sei in possesso.
In questo modo, il cellulare può iniziare a ricaricarsi, drenando man mano la batteria dell’altro dispositivo.
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Caricatore a dinamo
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Un’ultima soluzione per caricare il cellulare senza caricabatteria è quella di utilizzare un caricatore a manovella.
Questo genere di apparecchi è munito di una dinamo che genera corrente elettrica quando viene ruotata continuamente la manovella ad essa connessa.
Sebbene sia una possibile soluzione in caso di emergenza, per poter avere giusto il tempo di effettuare una chiamata, ti sconsiglio il suo utilizzo:
generare una potenza di energia elettrica con questi dispositivi può essere faticoso, a causa della prolungata forza che devi applicare con le braccia.
Inoltre, a causa dei materiali con cui è costruito, potrebbe avere una scarsa longevità, che comporterebbe a uno spreco di tempo e denaro.
Poi non dirmi che non ti avevo avvertito!